martedì 16 giugno 2015

Storia della pioggia, Niall Williams

Forse perché venivo da Jane Austen, forse perché ero già stanca di mio, fatto sta che al secondo Swain e al terzo Macqualcosa seguito dall’incontro con Il salmone in Irlanda mi scappa un Oh Cielo Mr. Williams! Ma dove vuoi Andar a Parare?
Torno indietro e ricomincio. Annaspo di nuovo ma non demordo. Intorno a pagina 88 inizia l’innamoramento. Mr. Williams sei un Genio!

Lettrice pendolante
Sto cercando un paio di motivazioni per convincervi a leggerlo. Potrei dire che Storia della pioggia è un’ode ai libri, alla grande Letteratura e al potere salvifico delle storie. Che è un romanzo magico, pericoloso per le vostre tasche e per la vostra già strabordante libreria. 
È un libro pieno di vita anche se parla di morte. 
È un libro potente perché non è facile far sorridere quando si racconta una storia triste. Tu sei lì che sghignazzi e quasiquasi ti senti in colpa perché intuisci come andrà a finire, lo sai che rischi la lacrimuccia finale perché ti sei troppo affezionata alla Voce narrante, Ruth Swain, quella bruttina; leggendo non dovresti sentirti leggera perché questa famiglia è troppo geniale per meritare cotanta sfiga, eppure non riesci a smettere di sorridere.
Volendo potrei anche dire che è la fantasiosa saga di una stirpe assillata dal raggiungimento del Livello Impossibile. Ma la Perfezione non è di questo mondo: la si cerca nei Salmi, nel salto con l’asta, nella Pesca, nella terra inadatta alla coltivazione delle patate, nella Poesia. Ma il Livello Impossibile resta tale. Anche quando s’incontra una donna straordinaria e si dà vita ad una figlia affetta dalla Sindrome della Saputella, quella con i voti buoni e con gli occhiali, e al Gemello dai capelli d’oro e il sorriso accattivante, un sorriso che ti conquista e ti spinge a volergli bene anche se non sai il perché. Perfino allora, mentre stai sfiorando la Felicità, percepisci che qualcosa ti farà retrocedere.
Potrei dire tante cose di questo romanzo ma non gli renderei giustizia. Sembrerebbe una fantasiosa storia melanconica che fa da cornice ad un libro che parla di libri. Invece è un romanzo geniale, scritto con una lingua poetica che ti trascina in un mondo immaginario, estraniandoti dalla quotidianità. E lo so, ho usato troppe volte la parola genio in questo post, ma mi sembrava di non poterne fare a meno.

Storia della pioggia è uno di quei romanzi che ti fanno esser orgogliosa di far parte del Neri Pozza book club. E quest’anno non mi è capitato spesso…  

Niall Williams, Storia della pioggia (traduzione di Massimo Ortelio)

Neri Pozza, collana Bloom.

2 commenti:

  1. Un'appassionata recensione e promozione con fiocchi e controfiocchi. Lo terrò presente, dopo cotanto post!

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    1. Grazie donna in giallo. Sono certa che ti piacerà.

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