mercoledì 13 agosto 2008

E mò basta!

Eccomi di nuovo qua. 
No no, non ero partita senza avvertirvi. Ero semplicemente assente. Strattonata da due lavori, persa tra il telefono che squillava, il tempo che correva, l’ansia di arrivar in ritardo, la metro che non passava, l’aria irrespirabile di Roma nel mese di luglio, l’incapacità di dire “NO!”. Perché dire un: «Mi spiace, ma adesso non posso» o «Ora è tardi, ne riparliamo domani», alle volte è così faticoso che si finisce per rispondere sempre con un laconico: «Sì, subito».
Poi, un bel giorno, senti svegliarsi dentro di te una vocina ribelle che urla un liberatorio: «E mò basta!» e ti ascolti mentre dici: «Ho un impegno. Oggi devo andar via».
L’aria della collina rende sempre il caldo più sopportabile.  Tanto verde, la voce degli alberi, i covoni di fieno ammonticchiati laggiù in lontananza. Ed io che giro tra i rovi alla ricerca di more. Eh già, mi spiace ma oggi non potevo trattenermi in ufficio più del dovuto perché dovevo andar per more. Esigenza vitale.
Ma tu, sì, dico a te che sei finito su questo blog per caso e ti chiedi perché diamine stia continuando a leggere questo post insensato, da quanto tempo non stacchi la spina? Da quanto tempo non ti concedi qualche ora per camminare nel verde, rilassarti, ascoltare il suono dei tuoi pensieri, ritrovarti?
A volte bastano quattro passi all’aria aperta per ridimensionare i problemi, rimettere in ordine le idee e fare il pieno di energia positiva.
E magari ricominciare anche a scrivere più assiduamente su questo blog.

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