giovedì 10 dicembre 2009

Natale, tempo di libri

Esco dalla biblioteca. Cerco di organizzare mentalmente gli impegni dei prossimi giorni. Il cielo è limpido e gli occhi c’impiegano un po’ ad abituarsi a questo freddo sole invernale. Di fronte a me un tizio con una telecamera. Mi guardo intorno per capire cosa stiano girando.
«Ciao!», esclama un tipo avvicinandosi con uno spolverino-cattura-polvere simile a quelli pubblicizzati da MediaShopping. S’avvicina pure il tale con la telecamera. «Sai che è appena uscito il libro della D’Addario?».
Nella mia testa, in rapida successione, si fanno spazio i seguenti pensieri: «Di chi? Ohibò, quel coso è un microfono… D’Addario? Eppure ‘sto nome l’ho già sentito…».
Insomma, l’associazione D’Addario – libro non è proprio immediata.
Cerco di cancellare lo sguardo disorientato, stile occhio (singolo) di sogliola sulle confezioni surgelate della Coop, e blatero un «Embè?». Il tipo mi avvicina minacciosamente lo spolverino e sbircia nella bustina della Feltrinelli che ho in mano.
Sfido io che hanno fermato me: appostati davanti alla biblioteca, vedono una che esce dal suddetto luogo con l’aggravante della busta della Feltrinelli…
Lo sconosciuto continua a fissarmi con la faccia a punto interrogativo. «Non è esattamente il mio genere…», mormoro.
Poco soddisfatto dalla risposta laconica, il tipo legge uno stralcio dalla quarta del libro. Pare che l’unica in grado di poterci raccontare tutta la verità sulla vicenda delle escort e del Presidente sia la D’Addario (ma dddai??). E l’unica occasione che abbiamo noi poveri italiani per scoprire tutta la verità, niente altro che la verità, sia acquistare il libro. «Ma cosa ne pensi di tutta questa vicenda?».
«E tu che razza di domande fai alla gente?», mi verrebbe da chiedere. E sì che di robe da dire ce ne sarebbero tante, ma accade un fatto strano. È che ci si scopre impreparati, colti di sorpresa da quel microfono e da quella telecamera che ti scruta, e finisci per blaterare due cose, le prime parole banali che ti passano accanto. Che sei stanco di sentire la solita solfa, che sei nauseato da tutta questa situazione e che, alla fin fine, la D’Addario ha approfittato del suo momento di visibilità e ci sta speculando su. Il tipo mi guarda con gli occhi di chi la sa lunga. «E no, non sono un’elettrice del PdL, se era questa la domanda successiva».
Sorrisone da pubblicità di un nuovo dentifricio sbiancante: «Grazie, sei stata veramente molto disponibile».
Sì. Vado via con un inquietante interrogativo: cosa regaleresti al tuo peggior nemico per Natale? Il libro della D’Addario o quello di Vespa? Non c’è limite al peggio.

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