giovedì 7 gennaio 2010

Un po' di colore

C’è aria di trasloco in casa valigiesogni.
Tra studio, lavoro, volontariato, precariato, questo è appena il quindicesimo che affronto, escluse, ovviamente, le situazioni in cui, fra un momento di disperazione e l’altro, sono tornata a casa dei miei.
È la prima volta però in cui trasloco con qualcuno (il signor valigiesogni, ovviamente). E la prima volta in cui mi insedio in un appartamento non ammobiliato. Novità significative che annullano quella che io credevo essere una discreta esperienza in materia di trasloco.
Così l’anno è iniziato tinteggiando. Già perché, a detta del signor valigiesogni, “fare le cose da sé dà più soddisfazione”. Indubbiamente, però, al momento, il mio polso destro non la pensa allo stesso modo.
Stamane, mentre fuori la pioggia cadeva incessantemente, nella nostra futura cucina splendeva il sole; giallo, giallisssimo: un calore che più caldo non si può. Nello studio, lentamente, arrivava la primavera, d’un verde da far invidia ai prati irlandesi sul finire della stagione delle piogge. Poi il glicine iniziava a riempire la stanza da letto e l’azzurro a inondare il corridoio. 
Stasera, accovacciata nella sala, tanto per non risparmiare neppure le ginocchia, ho iniziato a raschiare gli schizzi di vernice sul battiscopa. Fuori, un cielo indecifrabile. Si direbbe sereno ma dei nuvoloni scuri a forma di canguro saltellano sollevando un vento gelido.
Le lucine intermittenti disegnano il perimetro degli appartamenti dei nostri futuri vicini. Non un suono, non una voce, non un profumo di cucina. Solo lucette colorate. Qualcuna è fulminata. In fondo oggi è l’Epifania che tutte le feste porta via.

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