Finito di leggere L’isola di Arturo, non volevo
abbandonare la Morante e ho preso in prestito Aracoeli. Non è stata una
scelta ragionata; Menzogna e sortilegio
non era disponibile e Aracoeli aveva
un ché di misterioso e musicale sin dall’incipit:
Mia madre era andalusa. Per
caso, i suoi genitori portavano, di nascita, l'uno e l’altra, il medesimo
cognome MUÑOZ: cosí che lei, secondo l'uso spagnolo, portava il doppio cognome
Muñoz Muñoz. Di suo nome di battesimo, si chiamava Aracoeli.
Io somigliavo a lei nella
carnagione e nei tratti, mentre la tinta degli occhi mi veniva da mio
padre (italiano del Piemonte). Dal tempo che ero bello, mi torna all'orecchio
una canzoncina speciale delle sere di plenilunio, della quale io non volevo mai
saziarmi. E lei me la replicava allegrissima, sbalzandomi su verso la luna,
come per fare sfoggio di me verso una mia gemellina in cielo:
Luna lunera
cascabelera
los ojos apule
la cara morena.
Però poi leggevo una frase, saltava
fuori dalla pagina una parola che mi costringeva ad andar avanti. Non si può
interrompere uno scrittore (per dirla alla Morante) capace di descrivere un
saluto amoroso così:
Essendo lui represso da sempre
nella natura, i suoi moti festanti somigliavano a quelli maldestri di certi
cuccioli di cane. Ma quando mia madre e lui si allacciavano stretti nel benvenuto,
il loro amore si scioglieva dall’impaccio in un frullo gioioso che faceva
tremolare la luce.
Non si può interrompere un libro
in cui, tra tanta amarezza, spunta fuori inaspettatamente un’immagine del
genere:
Alla mia assenza, gli orologi
del mondo saltavano, e le giornate si sfogliavano in disordine come trucioli di
una pialla sconnessa.
Una madre leggendaria che si
trasforma in un incubo che perseguiterà per sempre Emanuele, condizionandone la
vita. Una presenza ingombrante con cui il protagonista non riuscirà mai a fare
i conti come, forse, accadde alla stessa Morante nei confronti di sua madre, perché
parole così intense possono essere scritte solo da chi le ha già vissute.
Qui una bella recensione del
libro.
l'ho ascolatato su radiorai ("ad alta voce"). e mi e' piaciuto molto. hai riportato degli estratti splendidi. ciao
RispondiEliminaGrazie! Confesso che, a distanza di qualche giorno, ne sento ancora un po’ la fatica. Mi ero ripromessa di leggere subito “La storia” ma attendo un po’. Non vorrei farmi sopraffare tutt’insieme dalla Morante!
Elimina