giovedì 10 aprile 2014

Di lusitanitudine a Ravenna, con un po’ di gialli e geografie…

All’inizio del 2014, riflettendo sui buoni propositi che di anno in anno vengono copiati da una moleskine all’altra senza mai concretizzarsi, ho capito che con l’aumentare della talpaggine e dei capelli bianchi bisognava mettere un freno ai sogni e dare un’accelerata alle valigie. Non è che si possano rimandare viaggi, libri, film, incontri, concerti per tutta la vita… Sennò finisce che mentre sei immersa nei tuoi sogni, la vita corre via e resta solo la paura di aver perso qualcosa e di non poter tornare più indietro.
In questo risveglio dei sensi, ho organizzato un viaggetto a Ravenna dove ho finalmente incontrato la gemellina blogger malata di lusitanitudine, Nela San. Lei, in verità, è malata pure di giallite, fotografite, viaggite, caffeite, teite… Tutte “ite” pericolosamente contagiose: si potrebbero trascorrere ore ad ascoltare i suoi aneddoti su viaggi stupefacenti, sbocconcellando una piadina accompagnata da dietetici salumi e formaggi vari.

La gialloviaggiatrice mi ha condotto per le vie di Ravenna in un venerdì sera d’inizio primavera; ha scelto le stradine dall’illuminazione più suggestiva; quelle in cui è avvenuto almeno un delitto da poter narrare  alla visitatrice curiosa. 
Poi ha selezionato osterie dal menù tipico ma particolare (ricette tradizionali rivisitate in chiave moderna), luoghi librici per ampliare la mia già lunga lista di titoli da leggere, e meravigliosi angoli della città in cui fermarsi a bere un caffè e chiacchierare, chiacchierare, chiacchierare…

Biblioteca Classense

Ravenna è la classica cittadina in cui mi trasferirei volentieri per qualche annetto. Tranquilla, ordinata, pianeggiante; ma pensa che bello vivere in un posto in cui al mattino prendi la bici (utopia) e vai a lavoro! Esci dall’ufficio e passi alla biblioteca Classense dove ti fermi nel chiostro per sfogliare qualche libro e decidere quale prendere in prestito. 

Non escludo che il volume tra le mani possa incuriosire la gatta Teresa, che ho avuto la fortuna di incontrare, sebbene di sfuggita.

Teresa
Il sabato, volendo, puoi passeggiare per il corso principale di una luogo vivace ma non isterico. Insomma, a Ravenna non hai la grandiosità, non hai abbondanza di cinema, teatri, librerie, locali. 


Non hai, ecco, l’imbarazzo della scelta; ma in piccole dimensioni hai tutto. Che, per una come me, è un vantaggio perché una città che offre troppo stordisce a tal punto da far agognare la tranquillità della propria casetta alle porte (molto alle porte) dell’Urbe. Una cittadina a dimensione d’uomo, invece, mi spingerebbe ad uscire anche per una semplice passeggiata in libreria e per un caffè con un’amica. Incredibile come una cosa quasi normale in un posto come Ravenna, si trasformi in un’attività da “dover organizzare e gestire” in un luogo dispersivo come Roma.  

  
A questo punto, dovrei parlarvi dei meravigliosi mosaici di Sant’Apollinare Nuovo o del celebre cielo stellato del Mausoleo di Galla Placidia. Ma non ho le competenze per poterlo fare. Mi limito a guardarmi intorno estasiata e a gioire della sensazione di benessere che si prova nell’osservare qualcosa di stupefacente, realizzato secoli fa (386-452), che ancora oggi riesce a farci spalancare gli occhi per poi socchiuderli e sognare.

I viaggi della talpa, anche quelli più brevi, prevedono la presenza di un libro.
Sono partita mettendo in borsa…

E che volete che vi dica? Nel 2013 hanno finalmente dato un Nobel meritato. Non che gli altri non lo fossero, ma i racconti della Munro sono dei capolavori. Sfiorano la perfezione; mi sto impegnando per scovarne uno brutto, imperfetto… ma non l’ho trovato in questa raccolta.

… E sono tornata con in valigia questo titolo qui:

Miguel Sousa Tavares è nato a Porto e il libro è ambientato nelle isole di S. Tomé e Principe. Giallo del giorno: chi mai potrà aver suggerito alla talpa di acquistare questo libro nella gialla Ravenna? Mistero…


 La talpa ha:
dormito all’Hotel Minerva, adiacente alla stazione. Gentilissimi, molto economico, pulito e senza fronzoli;
- cenato con la gialloviaggiatrice all’Antica Bottega Di Felice, in pieno centro. Ottimo tagliere di formaggi e un tortino di cioccolato notevole;
- stuzzicato con la giallo viaggiatrice nella nota Ca’ de Vén; locale caratteristico: se passate a Ravenna, vi tocca fermarvi, anche solo per una piadina e un bicchiere di vino; 
- cenato con il coniuge (che si è concesso una pausa, sciroppandosi trecento chilometri in auto per raggiungerla) nella romantica Osteria del tempo perso. Un po’cara ma l’occasione era speciale, il vino pure e, da buon gustai quali siamo, non ci siam fatti mancare nulla…
- in una domenica uggiosa, ha fatto colazione al Caffè letterario. Le è piaciuto molto ed ha pensato che sicuramente ci sarà un luogo dall’atmosfera simile (musica soft, ambiente luminoso, chiacchiere allegre in sottofondo, quotidiani sui tavoli, foto letterarie) dalle sue parti. Deve scovarlo…