Una vita, Guy de Maupassant
trad. di Marino Moretti, Mondadori.
Cara Giovanna,
diciamocelo, sei stata un po’
sfigata. La vita, a volte, va così. Però sei stata pure sprovveduta e incapace
di tirar fuori un po’ di carattere. Eh, che diamine!
Passi per la cotta nei confronti
di Giuliano, visconte
di Lamare, lo capisco. Dopo esser stata rinchiusa nel collegio del Sacro Cuore
fino a 17 anni, ci sta che nell'incontrare un figliolo attraente, con quei capelli bruni che ombreggiavano una
fronte liscia e abbronzata e quegli occhi morati, teneri e profondi, e quella la
barba lucida e fine, si resti abbagliata. E capisco pure che nell'Ottocento
non si abbia la possibilità di dire «Va be’, babbo; il ragazzo mi piace ma
preferirei conoscerlo meglio; che mica ci dobbiamo sposare domani!?». No,
magari una cosa del genere al barone Le Perthuis non avrebbe fatto piacere. Ad
ogni modo, già in viaggio di nozze, quella decisione di gestire i tuoi soldi,
quell'essere così autoritario e un po’ violento, t’avrebbe dovuto mettere in
guardia: di tuo marito non avevi capito niente. E poi, dico, ma era evidente
che il bell'imbusto ti tradiva con la fida servetta
Rosalia, sì gaia e civettuola; l’avevamo capito tutti! Possibile che fin a
quando non li hai beccati in flagrante (e in modo del tutto casuale), non ti
sia resa conto di nulla? Ancora una volta, hai perdonato.
E, successivamente, possibile che non hai capito il perché
delle tante visite a casa dei ricchi vicini da parte del fedifrago? Hai finto
di non vedere e hai riversato tutto il tuo morboso amore nei confronti di tuo
figlio, Paolo. Non potevi aver letto “I no che fanno crescere”, lo comprendo.
Ma, dargliela sempre vinta, così come avevi fatto col defunto padre, non poteva
portar a nulla di buono.
A guardar la vita sconclusionata del tu’ figliolo ormai
ventenne è evidente che abbia ripreso tutto dal padre. Gioco, prostitute,
debiti in abbondanza. E tu nulla; continui a mandargli soldi anche dopo esser
stata costretta a vendere la tua amata casa dei “Pioppi”, vicino Yport.
Continui ad illuderti che sia un bravo ragazzo; sì le mamme non sono mai
obiettive ma, dico, quel ragazzo ti sta uccidendo di crepacuore e tu continui a
dargli un’opportunità? Un’educazione un po’ più rigida da piccolo gli avrebbe fatto solo bene.
Per fortuna che l’ex serva
Rosalia, sebbene si sia comportata male nei tuoi confronti, da giovane, è
tornata a darti una mano nel momento del bisogno. Insomma, anche lei non ha avuto
una storia facile però si è rimboccata le maniche e ha affrontato la vita di
petto, senza aggrapparsi continuamente a qualcun altro, come hai fatto tu.
Cara Giovanna, come ti dice la saggia Rosalia, qualunque vita non è né tutta buona né tutta cattiva,
però bisogna saperla affrontare senza troppi piagnistei, imparando dai propri
errori e cercando di non farsi sopraffare dalle sventure che si abbattono su di
noi.
Quindi, ora che è arrivata una nipotina ad allietare le tue
giornate, cerca di non viziarla come hai fatto con tuo figlio e impara a
guardare le cose belle della vita.
Con affetto.
B.